NORBERT WIENER: L’ESPERIENZA DELLA COMUNICAZIONE AL SERVIZIO DELLE MACCHINE INTELLIGENTI

Lo scienziato che messe a punto uno dei pilastri della Teoria della Comunicazione antepone la tutela delle capacità creative a quella delle macchine di elaborare informazioni. Norbert Wiener studia il mondo complesso dei segnali non solo a livello tecnologico, ma anche attraverso aspetti umani e ambientali

La fedeltà che Norbert Wiener dimostrò nei confronti della scuola che lo accolse, il MIT, al quale fu legato dall’inizio del rapporto di lavoro nell’istituto fino alla fine della sua vita, fu la stessa – nella fiducia delle potenzialità dell’intelletto umano – che lo sostenne nel suo percorso di intellettuale e matematico. Promosso ad un incarico come assistente, poi come associato e infine come professore nel 1932, Wiener riuscì a instaurare non solo uno scambio di esperienze e competenze con il MIT, ma contribuì in modo coscienzioso e discreto alla crescita umanistica del polo tecnologico. Il matematico, diventato un talento prodigio molto presto, trovò nel MIT una seconda casa, un luogo protetto e un punto di riferimento nell’età adulta. Non a caso proprio il MIT dedicò diversi tributi a Wiener durante e dopo la sua carriera nell’Università.

Capire la complessità della comunicazione tra macchine ed essere umano

Norbert Wiener fu definito da alcuni dei suoi colleghi una personalità vivace e curiosa, attento alle sfumature umane delle discipline delle quali si occupava. Nel suo libro, pubblicato nel 1948 – “Cybernetics: Or Control and Communication in the Animal and the Machine” – affronta con approccio anche umanistico il problema del controllo della comunicazione tra animali e macchine. Descrive lui stesso la definizione di Cibernetica: “Lo studio scientifico del controllo e la comunicazione nel mondo animale e nelle macchine” e ne trasmette tutta la complessità, negli intenti e nelle applicazioni. Il fulcro del libro, definito uno dei testi più rappresentativi rispetto ai risvolti della robotica nella società moderna, è il comportamento dei segnali inviati e ricevuti dalle entità coinvolte. Questo ecosistema di feedback permette alle macchine di agire secondo una logica condizionata, un funzionamento presente in un dispositivo chiamato Servo-Meccanismo, nel quale ogni feedback negativo permette alla macchina di modificare le azioni successive.

Quali e quanti disturbi si possono determinare lungo il percorso che compie un segnale per arrivare a destinazione?

Nello stesso libro viene delineato il problema dell’ambiente nel quale questo ecosistema di feedback viene a verificarsi, ponendo tematiche che coinvolgono tutti gli aspetti umanistici e filosofici che verranno poi affrontati in pieno nella seconda pubblicazione di Wiener “The Human Use Of Human Beings: Cybernetics And Society”, edito nel 1950.

Nel libro, così come nella Teoria della Comunicazione alla quale Wiener diede un decisivo contributo, il tema centrale risiede nel cambiamento della condizione iniziale dei soggetti che interscambiano tra loro segnali – che subisce modifiche significativi e inderogabili che hanno effetto sulla comunicazione in atto – così come sul tragitto che percorre ogni segnale per arrivare da un punto all’altro.

Norbert Wiener spera che venga preservato un processo creativo tipico degli esseri umani in ogni meccanismo che preveda l’utilizzo delle macchine come mezzo di trasmissione ed elaborazione di informazioni

La Teoria della Comunicazione in ingegneria e in altri contesti

La teoria della comunicazione, applicata in ambito ingegneristico in condizione di trasmissione di segnale (onde radio, magnetiche, suoni etc.) da un congegno meccanico all’altro, diviene così lo spunto per un’analisi delle implicazioni che si verificano ogni qualvolta avviene un fenomeno similare in contesti diversi.

Quali e quanti disturbi si possono determinare lungo il percorso che compie un segnale per arrivare a destinazione?

Nel porsi questa domanda, Wiener prospetta altresì il problema delle conseguenze di un automatismo all’interno di un sistema di stimoli – proprio del mondo biologico – molto più complesso e imprevedibile di quello realizzato artificialmente.

Il compromesso tra capacità umane e artificiali: la speranza di Norbert Wiener

Il matematico si augura che le macchine aiutino le persone ad eseguire meccanismi ripetitivi, ma allo stesso modo spera che venga preservato un processo creativo tipico degli esseri umani in ogni meccanismo che preveda l’utilizzo delle macchine come mezzo di trasmissione ed elaborazione di informazioni. La misura che l’impatto che le macchine hanno nelle nostre vite è un punto di osservazione privilegiato dal quale Norbert Wiener snocciola le enormi implicazioni che l’applicazione della robotica potrebbe porre in essere senza un’adeguata educazione che coinvolga scienza, tecnologia, etica e linguaggio.

Author: Claudia Sistelli

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