Nel pieno del boom economico degli anni ‘60 in Italia nasce il primo calcolatore da ufficio. Non è solo una novità per l’industria italiana, ma anche per l’intero panorama internazionale, che sdogana l’utilizzo delle macchine per il solo uso industriale e ne disinnesca l’impatto sociale che arriverà fino a nostri giorni
L’ingegnere che ha creato il primo Personal Computer è italiano e si chiama Pier Giorgio Perotto. Tecnico, divulgatore e visionario, Perotto incarna molto bene il saper fare tipico della figura professionale dell’ingegnere: colui che riesce nella trasformazione di una teoria astratta in qualcosa di concreto e utile. La sua “Perottina”, nomignolo della macchina Programma 101 che fu utilizzata dalla Nasa nel 1969 nella missione Apollo 11, è stata solo una delle creature realizzate da Pier Giorgio Perotto nella sua carriera in Olivetti. Nel 1958, 6 anni prima del completamento del Programma 101, prende in carico il progetto CBS, che prevede la realizzazione di un apparecchio capace di interfacciare il calcolatore elettronico e le macchine meccaniche.
La nascita della Perottina: ostacoli e rivincita di una realtà industriale italiana
Nato a Torino il 24 dicembre 1930 e per diversi anni – dal ‘67 al ‘78 – manager per la Ricerca in Olivetti, Perotto contribuì in modo determinante alla trasformazione dell’azienda di Ivrea in multinazionale specializzata in elettronica di sistemi.
Il lavoro di Perotto rappresenta un’integrazione dei tre elementi – Progettualità, Visione e Design – combinati tra loro al fine di plasmare tecnologie vecchie e nuove in un connubio di senso pratico e sintesi di funzionalità.
La Perottina, la macchina per elaborare dati adatta a stare nel tavolo di un ufficio, nasce in un periodo difficile per Olivetti. Pier Giorgio Perotto, già da diverso tempo ricercatore e progettista in Olivetti, compie, nell’ideazione del prototipo del primo personal computer, un salto di qualità frutto di un percorso di innovazione iniziato anni prima con lo sviluppo di elaboratori elettronici ad uso non industriale. Tuttavia quando la P101 o Programma 101 – il calcolatore elettronico che diventerà un prodotto di assoluta novità nel settore Data – vede la luce, Pier Giorgio Perotto è rimasto con un esiguo gruppo di collaboratori e con poche risorse per completare la produzione del calcolatore.

La Divisione Elettronica della Olivetti viene ceduta alla General Electric poco prima della ristrutturazione aziendale. L’informatica su larga scala viene vista come qualcosa di determinante per il futuro della tecnologia dei dati, ignorando la necessità impellente di ricalibrare le funzionalità dei calcolatori industriali per contesti più informali. Il futuro è quindi l’elettronica con i suoi micro-computer e micro-processori. Lo sa bene Perotto, che nel 1964 riesce nonostante le difficoltà a completare la sua “Perottina”, con il design di Mario Bellini.
Bellezza e funzionalità per il consumatore evoluto: i personal computer
Pier Giorgio Perotto diventa il pioniere dell’era dei Personal Computer e intravede le potenzialità di queste piccole macchine prima di aziende come Hewlett Packard e Microsoft. La realizzazione della P101 non solo avviene in concomitanza con la concretizzazione di un passaggio, quello dalla meccanica all’elettronica, cruciale quanto i dogmi prodotti dalla Rivoluzione Industriale, ma anche in un momento molto delicato per il rapporto tra azienda e consumatore. Il concetto del Ready-to-use, in gran voga negli anni ‘60 grazie al boom economico, viene interpretato egregiamente dai nuovi dispositivi per la casa e l’ufficio, simbolo non solo di un’indipendenza economica, ma anche di autorealizzazione personale per il consumatore che ne avrebbe beneficiato.
La tecnologia del mini-calcolatore elettronico è racchiusa in un design che ne rivela le sue innovative funzioni. P101 è compatta, può essere utilizzata in ufficio e anche a casa, è bella da vedere e rappresenta l’oggetto del desiderio del momento. Il design made in Italy si integra perfettamente con l’eccellenza del Belpaese nella ricerca tecnologica e il mondo reclama la piccola macchina nata dall’estro dell’ingegnere torinese. Nel 1965 viene presentata al BEMA (salone delle macchine per l’automazione dell’ufficio) di New York. Negli anni a venire Olivetti continua la sua corsa verso l’innovazione divenendo leader in Europa nei prodotti di elettronica.
Il ricordo di Pierpaolo Perotto nella straordinaria eredità di papà Pier Giorgio
Nel 1991 Perotto riceve il Premio Leonardo da Vinci per aver realizzato il primo Personal Computer. Pierpaolo Perotto, figlio di Pier Giorgio, definisce così il metodo che portò il padre al concepimento, nonché alla realizzazione, del progetto Programma 101: un’integrazione dei tre elementi – Progettualità, Visione e Design – combinati tra loro al fine di plasmare tecnologie vecchie e nuove in un connubio di senso pratico e sintesi di funzionalità. Pier Giorgio viene ricordato dai suoi colleghi come un arguto visionario, dotato di ironia e capace di un talento straordinario nel saper rendere oggetti e idee prive di scopo in progetti dotati di personalità e vitalità autonome.
Author: Claudia Sistelli
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