La ricerca di Clayton M. Christensen sull’innovazione dirompente ha influenzato in modo significativo il mondo degli affari negli ultimi due decenni, offrendo un quadro per prevedere il successo dei nuovi operatori del mercato
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La teoria dell’innovazione dirompente o disruptive innovation, spesso è stata interpretata erroneamente, con il termine “disruptive” applicato in modo troppo approssimativo a qualsiasi nuovo arrivato che sfida i leader affermati. La teoria inizialmente si concentrava su come le nuove tecnologie potessero superare quelle consolidate, ma il suo campo di applicazione si è successivamente ampliato per includere prodotti e modelli di business.
Le fasi del fenomeno della Disruptive Innovation
La metodologia di Christensen per lo studio della Disruptive Innovation prevedeva studi di casi longitudinali di vari settori, tra cui unità prodotto, vendita al dettaglio e assistenza sanitaria. Lui e i suoi colleghi hanno analizzato le strategie e le decisioni di investimento delle aziende di successo e di quelle poco brillanti.
“Le aziende affermate, focalizzate a sostenere l’innovazione e a servire la loro base di clienti esistente, tendono a trascurare questi mercati emergenti, creando un’opportunità per i partecipanti in grado di dissuadere il sistema.”
Il lavoro di Christensen evidenzia condizioni specifiche in base alle quali le aziende più piccole e con meno risorse possono sfidare gli operatori storici affermati rivolgendosi a clienti trascurati con offerte più semplici e convenienti e spostandosi gradualmente verso l’alto. La vera essenza della tecnologia dirompente risiede non solo nello spostamento potenziale di prodotti consolidati, ma nella sua capacità di espandere e ampliare i mercati, introducendo nuove funzionalità. Le prime fasi della teoria presupponevano che le innovazioni dirompenti inizialmente stabilissero un punto d’appoggio in un nuovo segmento di mercato, attirando i primi utilizzatori prima di invadere gradualmente il mercato tradizionale dominato da prodotti consolidati.
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La teoria dell’innovazione dirompente, sebbene ampiamente accettata, presenta alcune incongruenze, che ruotano principalmente attorno alle definizioni precise e alle applicazioni predittive della teoria. Molti studiosi hanno osservato che il termine “innovazione dirompente” è frequentemente utilizzato senza una chiara comprensione delle sue basi teoriche. Alcuni ricercatori propongono metodi alternativi per classificare diversi tipi di innovazione, di cui l’innovazione dirompente è un sottoinsieme.
Il potenziale ignorato dei clienti di nicchia: un margine di azione per le aziende emergenti
Gli studi di meta-analisi hanno cercato di consolidare i fattori che portano all’innovazione dirompente. Il quadro di Christensen sottolinea che le innovazioni dirompenti spesso appaiono poco attraenti per le aziende affermate perché inizialmente si rivolgono a mercati di nicchia con margini di profitto inferiori. Le aziende affermate, focalizzate a sostenere l’innovazione e a servire la loro base di clienti esistente, tendono a trascurare questi mercati emergenti, creando un’opportunità per i partecipanti in grado di dissuadere il sistema. Ciò è dovuto principalmente al fatto che si stanno concentrando sui clienti tradizionali e non sono in grado di vedere alcun potenziale nei clienti non mainstream.
Author: Claudia Sistelli
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