Il lavoro dello sviluppatore è più scalabile grazie ai microservizi, architetture sulle quali strutturare elementi indipendenti tra loro ma in grado di comunicare e favorire un progresso omogeneo del progetto
In questo articolo si parla di:
Alla base di strumenti Devops friendly c’è una complementarietà di User Experience dei servizi offerti e una sostenibilità del lavoro dello sviluppatore. I microservizi, componenti di un’applicazione che vengono definiti a grana fine, sono organizzati secondo dei protocolli che possono essere variati a seconda delle esigenze del momento.
Indipendenza dei componenti
L’indipendenza è una delle caratteristiche base dei microservizi, e permette agli sviluppatori di creare e distribuire i servizi in maniera autonoma rispetto a quelli con i quali sono legati per infrastruttura Il risultato è una riduzione di restrizioni per l’usabilità finale dell’utente e una complessiva facilità di crescita ed evoluzione dei progetti software, sia per quanto riguarda le funzioni che per quanto riguarda la modularità del progetto.
Anche l’eliminazione di alcune dipendenze dal codice base permette di sviluppare in maniera più libera e di ottenere delle versioni differenti di soluzioni di sviluppo.
Modularità e integrazione per innovare
La scelta di optare per le architetture a microservizi consente di ottenere diversi benefici, tra i quali quello sopra accennato della modularità, possibile grazie all’indipendenza dei componenti, che possono essere sviluppati con linguaggi di programmazione, tools ma anche anche tecnologie differenti, permettendo l’integrazione di pratiche innovative insieme all’affidabilità di strumenti già rodati.
“Scalare senza perdere valore dal progetto iniziale è una peculiarità del microservizio”
La scalabilità dei microservizi
Infine, l’indipendenza dei componenti dei microservizi non solo influisce sulla velocità di sviluppo, ma anche sul controllo dei guasti e sull’implementazione costante del progetto di sviluppo, alleggerendo i carichi di codice e permettendo una scalabilità di ciascuna funzione.
GRACE BREWSTER HOPPER: DAI CALCOLATORI ALLA PROGRAMMAZIONE: IL BUSINESS LANGUAGE CODING
La sua visione ha permesso di trascendere la mera codifica binaria, introducendo concetti che hanno reso la programmazione accessibile a un pubblico più ampio e facilitando l’interazione uomo-macchina In questo articolo si parla di: Grace Brewster Hopper: dalle origini alla carica in Marina La sua brillante carriera, culminata nel grado di Contrammiraglio, è iniziata ben…
Keep readingCOMUNICAZIONE DELLE INFORMAZIONI: DAL TELEGRAFO AI SISTEMI DI DECRIPTAZIONE DI CLAUDE SHANNON
L’intuizione di Claude Shannon parte dal suo lavoro ad uno strumento più vecchio: il telegrafo. Da lì la Teoria delle Informazioni assume il suo tassello più importante: quello legato alla codifica delle Informazioni In questo articolo si parla di: La codifica delle informazioni a distanza è stata segnata da diversi passaggi che ne hanno caratterizzato…
Keep readingOMNICANALITA’ E SVILUPPO: QUANDO HEADLESS E’ MEGLIO
Le piattaforme di fruizione di prodotti e servizi crescono e con loro anche le modalità di sviluppo. Gli Headless CMS permettono una maggiore personalizzazione e diversificazione a seconda della tipologia di piattaforma destinata all’uso finale dell’utente In questo articolo si parla di: Nel nuovo sistema di rapporto user – azienda troviamo il concento di Headless…
Keep readingAuthor: Claudia Sistelli
© Riproduzione Riservata


Lascia un commento