Viaggiare ha portato a scoprire come orientarsi nello spazio: è il caso della bussola, che segue la direzione del campo magnetico generato dal globo terrestre e che consente di individuare i punti cardinali
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L’orientamento nello spazio è sempre stato uno dei cardini dello studio degli scienziati di ogni tempo. Come successe per l’astrolabio, anche per la bussola si susseguirono diverse scoperte che ne costituirono le fattezze che conosciamo oggi.
“Nella teoria di Maricourt si enuncia il principio della magnetizazzione per contatto, per mezzo del quale è stato possibile costruire una bussola rudimentale, formata da un ago magnetizzato vincolato ma non immobilizzato da un perno cilindrico.”
Il campo magnetico e i punti cardinali
La bussola è uno strumento che si adopera per individuare i punti cardinali della superficie terrestre (nord, sud, est, ovest) e viene utilizzata anche per l’orientamento nell’atmosfera, così come in mare aperto. Il suo nome deriva dalla scatola di legno di bosso che in origine conteneva questo marchingegno. In astronomia, le estremità opposte dell’ago magnetico della bussola indicano due punti chiamati Nord e Sud, e il meccanismo che regola il movimento e la direzione degli aghi magnetici è quello che, chiamato magnetismo, che permette di individuare dei punti precisi del globo terrestre delimitati da un campo magnetico.
La bussola di Pierre de Maricourt
Pierre Pelerin de Maricourt, scienziato francese vissuto nel 1500, individua per i primo i poli magnetici inseparabili a cui diede il nome Polo Nord e Polo Sud. Nella teoria di Maricourt si enuncia il principio della magnetizazzione per contatto, per mezzo del quale è stato possibile costruire una bussola rudimentale, formata da un ago magnetizzato vincolato ma non immobilizzato da un perno cilindrico. L’ago indica il Polo Nord, cioè uno dei due punti opposti ai quali si orientano le estremità opposite dell’ago magnetico della bussola. Il campo magnetico presente sulla superficie terrestre orienta in una direzione verticale l’ago magnetico della bussola.
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Tuttavia, i poli geograficamente individuati dalla bussola sono situati in luoghi diversi e che costantemente si modificano per via di alcuni fattori geofisici. Gli esploratori che hanno avuto la possibilità di viaggiare anche in luoghi remoti e ostili del globo terreste ha individuato la posizione geografica dei poli. Uno di questi è stato James Clark Ross, esploratore e ufficiale della marina inglese nel 1831, che localizzò il polo nord il 31 maggio di quell’anno nella regione della Boothia, una penisola del Canada settentrionale.
Il Polo Nord e il Polo Sud invertiti nel tempo
Successivamente, ben 75 anni dopo, il norvegese Roald Amundsen nel 1904 rilevò uno spostamento del polo nord, individuato sempre nella penisola della Boothia ma in un altro luogo. Passarono più di 40 anni e la posizione del polo nord cambiò ancora: prima nell’estremità settentrionale dell’Isola Principe di Galles, poi nel 1972 nell’isola di Bathurst. Il polo sud si trova invece nella costa della Terra Adelia, in Antartide. Pur rimanendo collocati sempre nelle regioni meridionali (sud) e settentrionali (nord) i poli magnetici si spostano nel tempo, attraverso il fenomeno noto come migrazione dei poli, anche se nel corso della storia è accaduto che la polarizzazione si è invertita a periodi alterni.
Author: Claudia Sistelli
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