LUIGI DADDA:UNA VITA PER LA RICERCA E L’INSEGNAMENTO DELL’ELETTRONICA

Quando nella Seconda Guerra Mondiale al Politecnico di Milano le lezioni a distanza non esistevano ancora, Luigi Dadda diventa prima studente, poi ricercatore, poi professore e infine inventore del primo calcolatore elettronico CRC 102A negli anni ’50. E’ l’inizio, per l’Italia, della coesione tra ricerca e industria

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Quei 50 chilometri in bicicletta per il piacere di studiare Meccanica Razionale presso la libreria Hoepli – bombardata e poi sfollata da via Manzoni a San Colombano – non dovevano essere troppi per un giovane studente del Politecnico di Milano negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Non furono sicuramente troppi per Luigi Dadda, al quale alla fine i libri furono regalati dai commessi della libreria.

Lo studio della matematica e la carriera verso l’elettronica di Luigi Dadda

A Luigi, che dapprima voleva divenire maestro elementare per sopperire alla necessità impellente di lavorare, studiare e trasmettere quel che imparava piaceva. Tuttavia, quando incontrò la passione per la matematica essa divenne il potente motore della sua carriera, che lo portò ad essere uno dei pionieri dello studio dell’informatica in Italia.

La frequenza in presenza al Politecnico di Milano era obbligatoria e Dadda dovette conciliare lo studio con il lavoro. Uno dei padri barnabiti di Lodi incoraggiò gli studi sulla matematica di Luigi consentendo al ragazzo di accedere al Laboratorio di Fisica dell’Istituto dove divenne assistente.

Dopo essersi laureato – più tardi nel 1945 – collaborò con Ercole Bottani al CNR sui modelli elettrici, studiando da una parte il comportamento delle grandi reti elettriche e dall’altra i sistemi fisici retti dall’equazione di Laplace – i cosiddetti campi armonici – compiuti ricorrendo a modelli analogici elettrici.

Il lavoro sui modelli elettrolitici di Dadda continuò anche nella generazione di una soluzione sperimentale a un problema dell’azienda Pirelli: la progettazione dei passanti per i cavi a corrente continua ad altissima tensione non era compatibile con i campi armonici dei modelli elettrolitici analogici. La squadra del Politecnico di Milano, di cui Luigi Dadda faceva parte, sviluppò il progetto di una rete di resistori che, pur muovendosi ancora nel dominio dei modelli analogici, riuscì a risolvere il problema dando lo spunto per l’ideazione e l’utilizzo, da parte di Pirelli, di calcolatrici meccaniche.

Il primo calcolatore elettronico in Italia

La carriera del matematico si strinse a questo punto ancora di più attorno allo sviluppo di calcolatori elettronici e lo portò anni più tardi a divenire uno dei fautori più illustri del legame tra ricerca e industria in Italia. Grazie all’arrivo del primo calcolatore elettronico a Milano – nel Politecnico di Milano per la precisione – di cui Dadda fu uno dei maggiori responsabili all’interno della ricerca che lo portò alla luce, l’istituto universitario milanese divenne il punto di riferimento, italiano ed europeo, per la didattica e la ricerca collocata direttamente nell’ambito industriale e quindi lubrificante essenziale per le matrici che mettevano in moto l’economia del paese.

Nel 1961 Luigi Dadda diventa uno dei fondatori di AICA (Associazione italiana per l’informatica ed il calcolo automatico). Venti anni prima, nel 1951, Gino Cassinis, Rettore del Politecnico e Sindaco di Milano otteneva un finanziamento – il Piano Marshall – per un programma a favore dello sviluppo dei paesi coinvolti nella Seconda Guerra Mondiale. L’obiettivo è la realizzazione di una macchina – la CRC 102A e Luigi Dadda fa parte del team di sviluppo. Si reca negli Stati Uniti dove collabora con la Computer Research Corporation.

Tre anni dopo il suo arrivo in Italia, la macchina CRC 102A, arrivata via mare su una nave da trasporto Liberty piena di balle di cotone a proteggerne le vibrazioni – viene installata nel settembre del 1954 nel sottoscala dell’aula 2SUD del Politecnico di Milano: è il primo elaboratore elettronico funzionante in Italia e in Europa continentale. Rimase in funzione fino al 1963.

Le invenzioni di Dadda come quelle di Volta e Marconi

Luigi Dadda è stato rettore del Politecnico di Milano dal 1971 al 1984. Lo IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) ha assegnato al professore il riconoscimento IEEE Milestone al moltiplicatore chiamato “Albero di Dadda“. Anche Alessandro Volta, Guglielmo Marconi ed Enrico Fermi ricevettero lo stesso titolo per le loro invenzioni che segnarono per sempre il corso della storia e della tecnologia.

Author: Claudia Sistelli

© Riproduzione Riservata

Image Credits: IEEE Milestone Award “Dadda multiplier”

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