PAVLOS PETROS SOTIRIADIS E ANANTHA CHANDRAKASAN PARLANO DEL MIT E DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Un insegnante e un ex-allievo si incontrato in un’occasione istituzionale: il dottorato Honoris Causa ad Anantha Chandrakasan dalla Scuola di Ingegneria Elettrica e Informatica dell’Università Tecnica Nazionale di Atene. Ne nasce una conversazione sulla peculiare attitudine all’approccio pratico del MIT e su un tema di grande attualità

In questo articolo si parla di:

L’ambiente unico del MITMassachusetts Institute of Technology – rende gli studenti entusiasti dell’apprendimento. L’ecosistema del MIT incoraggia l’innovazione e l’imprenditorialità. Molti dei suoi laureati diventano imprenditori di successo, figure influenti e contribuiscono al progresso. Sono impegnati a raggiungere l’eccellenza. La forte rete di alumni fornisce supporto e opportunità per tutta la vita. Sebbene anche altre università producano laureati eccellenti, il MIT offre vantaggi unici. Parola di Pavlos Petros Sotiriadis, ex-alunno di Anantha Chandrakasan, preside della Scuola di Ingegneria del MIT e responsabile dell’innovazione e della strategia della rinomata università americana.

Petros Sotiriadis e Anantha Chandrakasan: la tradizione nell’innovazione che continua

In una recente intervista apparsa sulla pagina MIT News, Pavlos Petros Sotiriadis e Anantha Chandrakasan, rispettivamente ex-alunno e insegnante nel prestigioso istituto per la ricerca del Massachusetts, parlano di come il sistema formativo, con una spiccata propensione per l’applicazione pratica delle nozioni fornite, sia una qualità importante che ha reso questa istituzione unica nella storia della tecnologia.

Sul sistema scolastico del MIT, Anantha Chandrakasan afferma: “Il motto del MIT, Mente e mano, è ciò che lo contraddistingue. La sua formazione si concentra sulla conoscenza e sulla sua applicazione pratica. Questo li prepara ad affrontare problemi impegnativi. Non è un caso che abbia avuto un grande impatto sul mondo: negli ultimi decenni, i nostri laureati hanno guidato o contribuito a molte scoperte significative e nuove tecnologie.

“L’intelligenza artificiale esiste da decenni. Ciò che la ha spinta avanti di recente è il significativo aumento della potenza computazionale e la riduzione dei costi computazionali rispetto al passato. “

Le considerazioni sull’impatto dell’intelligenza artificiale

E sull’intelligenza artificiale, grande tema di dibattito in questi ultimi anni – qual è l’opinione dei due scienziati?

Afferma Chandrakasan: “L’intelligenza artificiale è destinata ad avere un impatto su quasi ogni aspetto della nostra vita, dal modo in cui le persone lavoreranno in futuro, alla medicina e all’istruzione. Ci auguriamo di comprendere presto come possiamo sfruttare il suo impatto per il bene della società e mitigare i potenziali danni che queste potenti tecnologie potrebbero causare, come è avvenuto con tutte le rivoluzioni tecnologiche nella storia umana.”

Aggiunge Sotiriadis: “L’intelligenza artificiale esiste da decenni. Ciò che la ha spinta avanti di recente è il significativo aumento della potenza computazionale e la riduzione dei costi computazionali rispetto al passato. La sua rapida evoluzione, dovuta allo sviluppo di algoritmi avanzati, alle grandi quantità di dati e alle capacità di elaborazione di cui oggi disponiamo, gli consente di affrontare problemi complessi e svolgere compiti che un tempo erano considerati esclusivi dell’intelligenza umana. Da un lato può migliorare significativamente l’efficienza e la produttività in molti campi, portare a scoperte nella ricerca medica e proteggere l’ambiente, tra l’altro, fornendo soluzioni prima impensabili. D’altro canto, comporta anche dei rischi, come la possibilità che i sistemi di intelligenza artificiale sviluppino le proprie priorità e strategie, che potrebbero non essere in linea con gli interessi umani. Senza un’adeguata supervisione e un “filtro etico”, potrebbe prendere decisioni dannose o distorte.”

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L’incognito e la speranza di un’innovazione e un benessere etico

Insomma, come ogni tecnologia che porta con sé grandi cambiamenti, c’è sempre una percentuale di incognito che va tenuta in considerazione, dal punto di vista sociale e quindi anche etico. Il potenziale dell’intelligenza artificiale è considerevole, e se direzionato in maniera controllata, può apportare quei benefici che da secoli vengono inseguiti dal genere umano ma non sono stati ancora raggiunti: un benessere equo, una distribuzione paritaria di benefici e un’etica di maggiore livello, che non scardina né avvilisce, anzi eleva, i sistemi ideologici che hanno portato ad uno sviluppo che ha interessato il maggior numero di creature possibili sul pianeta.

Author: Claudia Sistelli

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